PERIFERIE
Durante il mio mandato in Consiglio di Quartiere 5, dal 2009 al 2014, e nei cinque mesi del mandato da Consigliera Comunale, mi sono occupata spesso di periferie. Si può dire che gran parte dell’impegno, soprattutto in Quartiere, sia stato dedicato a cercare il modo di migliorare quello che circonda “noi di periferia” visto che abito in Via Baracca, Peretola, considerata un tempo Centro Storico Minore.
Moltissimi atti presentati da me in Consiglio, parlavano di periferia chiedendo all'Amministrazione di consentire una maggiore partecipazione dei cittadini di una parte di città che stenta ad avere voce nei proclami del bello rinascimentale fiorentino che parla solo del Centro Storico. Il bello deve essere diffuso. Le periferie devono diventare centri di interesse e aggregazione e rinascere verso il bello: il bello non va garantito e curato solo in centro.
Vogliamo dei quartieri più belli, più puliti, dove sia possibile valorizzare il patrimonio storico e artistico locale o progettare installazioni di arte contemporanea con concorsi e bandi pubblici e aperture di musei diffusi, che preservino tradizioni e folclore ma che ospitino anche capolavori abbandonati nei depositi dei grandi musei. Perché no uno spazio museale nella zona delle Piagge che esponga le opere provenienti dai depositi degli Uffizi e che non trovano spazio espositivo?
Se le periferie diventano belle, sarà più facile inoltre attrarre iniziative commerciali e apertura di nuovi servizi.
E poi, non dimentichiamoci degli anziani, portatori di memoria e sentinelle sagge e attente che nelle periferie possono diventare una risorsa se adeguatamente coinvolti.
Sull’aspetto dell’urbanistica, i giardini delle periferie, soprattutto di quella a Nord-Ovest, non sono molto migliorati, anche se recentemente c'è stata una vasta piantumazione di alberi come lungo la Via Vespucci e nel prato dietro la Conad. Spesso poi si tratta di parchi microscopici, con quattro giochini come a Peretola dove l’unico parco giochi si trova lungo la Via Vespucci, sempre piena di buche e circondata da aiuole mal tenute.
Poche sono le aree cani, spesso piccole e mal tenute come quella di Via del Pesciolino, con una fontana di pietra che non zampilla più da anni.

Questi sono solo alcuni esempi, ma Firenze è piena di cose non fatte, di contenitori vuoti, di comitati che vogliono farsi sentire ma vengono fastidiosamente sopportati, salvo le fanfare delle false inaugurazioni.
Qui, in periferia, non rimane che denunciare ancora, che parlare di asfalti non rifatti, anche se promessi, di insicurezza delle grandi arterie automobilistiche su cui mancano anche gli attraversamenti pedonali, di giardini mai nati, di trascuratezza, di cittadini di serie B insomma, lontani dai luoghi profittevoli del centro fiorentino.
Quindi:
SÌ ai progetti di riqualificazione delle periferie e delle piazze, anche con percorsi partecipativi e col coinvolgimento degli studenti degli Istituti d’Arte e dell’Accademia.
SÌ all’inserimento di tutte le ville, i giardini e i parchi, in un programma organico di valorizzazione e di fruibilità.
SÌ a progetti che coinvolgano gli anziani in scuole, giardini, piazze e all’aumento dei centri anziani.
SÌ a luoghi pubblici aperti davvero e restituiti alla collettività, come le sedi dei quartieri e le biblioteche che in periferia chiudono al pubblico molto prima di quelle in centro. Anche questo si traduce in una carenza di opportunità per chi sta in periferia e, quindi, in una discriminazione di fatto.
SÌ a controlli più organizzati in periferia (si pensi all'ordinanza sugli orati delle sale giochi che i vigili dovrebbero far rispettare) e maggiore attenzione alle segnalazioni dei cittadini. Il corpo di Polizia Municipale è stato potenziato, anche destinando risorse alle periferie ma gli agenti vanno educati al presenziamento e al dialogo con gli abitanti. Non devono essere percepiti solo come sanzionatori (multe per sosta vietata). Le telecamere possono fare da deterrente ma non risolvono. Se la sera illuminiamo adeguatamente i luoghi rendendoli vivibili, la percezione di sicurezza aumenterà, visto che già ora essa si basa su assunti non veri come quello dell’aumento dei reati che invece sono diminuiti.
La sicurezza dei territori non può essere lasciata in mano alle destre: tutti i cittadini ne hanno diritto ma costruiamola con loro capendo di cosa davvero avrebbero bisogno e cosa immaginerebbero per migliorare i loro luoghi.
Per contattare Adriana Alberici scrivi a: adriana punto alberici chiocciola gmail punto com